Ogni giorno proviamo a distinguerci dalla massa, cercando di emergere per qualcosa che ci caratterizza e nel quale siamo bravi.
In qualsiasi situazione, nella vita, qualcuno ci sceglie per un motivo ben preciso. Per questa ragione è importante lavorare su se stessi, attraverso una vera e propria strategia di marketing, che ci consenta di farci notare.
Volendo citare Jeff Besoz, fondatore di Amazon,
Il personal branding è tutto ciò che la gente dice di te non appena esci dalla stanza.
A tutti noi è capitato, almeno una volta, di fare un colloquio di lavoro e prepararsi in anticipo tutta una serie di risposte ad eventuali domande, allo scopo di distinguersi dagli altri candidati. Ecco, in quell’occasione avete lavorato al vostro Personal Branding.

Oggi mondo reale e mondo virtuale sono costantemente intrecciati. Si rende quindi necessario gestire la propria presenza online in maniera consapevole e studiata. Basta cercare online il proprio nome e cognome, per scoprire quante cose Google sa di noi.
I nostri profili social, la nostra professione, l’azienda per la quale lavoriamo, talvolta anche i risultati di alcuni esami universitari, sono tutte informazioni facilmente reperibili.
Ecco perché nulla deve essere lasciato al caso. I social possono diventare uno strumento pericoloso, talvolta vengono utilizzati dalle persone come mezzo per sfogare la propria rabbia nei confronti della società, della politica, della propria amministrazione comunale. Molti ragazzi giovani postano foto e video da ubriachi, incoscienti del fatto che potrebbero compromettere la propria carriera lavorativa in futuro.
Il blog costituisce un potente mezzo per fare Personal Branding, poiché consente di farsi conoscere a 360° gradi. Il tono di voce utilizzato, la chiarezza espositiva, le tematiche affrontate dicono molto di noi. Un lettore fedele potrebbe ritenere di conoscere un blogger, pur senza averlo mai conosciuto di persona, semplicemente leggendo ciò che scrive. Attraverso il blog molto spesso condividiamo i nostri successi e traguardi, aprendoci completamente.
È importante quindi creare contenuti di qualità, ma anche e soprattutto promuoverli attraverso i propri canali sociali.
Prendere parte a gruppi su LinkedIn o Facebook è un buon modo per farsi notare. Partecipare a discussioni, commentare, lanciare nuovi argomenti sui quali confrontarsi è utile a mettere in luce le proprie abilità e capacità professionali.
Così come un brand, ognuno di noi deve essere riconoscibile; possiamo scegliere dei colori che ci rappresentano e utilizzarli all’interno del blog, dei social e in tutto quello che produciamo. Anche la nostra mail deve essere facilmente ricordata e contenere nome e cognome.
Tutto ciò che facciamo e scriviamo può raggiungere un pubblico enorme online. A volte basta poco per trovarsi improvvisamente sotto i riflettori e occorre fare in modo che le luci vengano puntate su di noi per qualcosa di positivo e di valore.
Non possiamo trascurare ciò che esce cercando il nostro nome su Google. Dobbiamo esserne consapevoli e provare a cercarci più volte nel corso dell’anno, così da intervenire in maniera tempestiva sulla nostra reputazione.
Quello del Personal Branding è un argomento particolarmente vasto. Qualora volessi approfondire, esistono scuole specializzate come Digital Coach, che offre un corso di Personal Branding.
ultimamente uso solo instagram e il blog in questione, sono comunque anch’io dell’idea che attraverso la rete ormai il nostro profilo personale emerga in tutte le sue sfumature. Ma per i giovani che spesso usano i social per le loro bravate, questi concetti al momento sembrano vani, magari capiranno negli anni, quando magari sarà troppo tardi e qualche occasione l’avranno già persa…
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Hai ragione Max, il problema principale sono i giovani che purtroppo non si rendono conto che i social hanno anche un lato negativo e possono incidere davvero sul loro futuro. Continuo a sperare in un insegnamento sull’uso dei social in maniera consapevole, già dai primi anni di scuola. Speriamo qualcuno lo capisca in fretta!
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potrebbe diventare una futura materia di studio nelle scuole, chissà…ci starebbe visti i tempi e l’uso smodato che se ne fa ogni giorno… 😉
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👍👍👍
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